Chi Siamo

Unigramsci - Università popolare "Antonio Gramsci" - è una Associazione Culturale senza fini di lucro. Ha iniziato la sua attività nell'autunno del 2014. Da sempre i corsi e i moduli seminariali hanno principalmente avuto come tema la storia, l'economia politica, la filosofia, la lettura di Gramsci, e su questa base sono nate anche delle collaborazioni con altre Associazioni, tra le quali il Circolo Bosio. Molti dei componenti del gruppo promotore di Unigramsci (mutato in parte nel corso degli anni), erano già impegnati nel lavoro teorico e di formazione, con esperienze maturate in ambiti differenti. Per questo motivo Unigramsci oggi è l'espressione dell'unione di tante forze che hanno l'obiettivo di rendere l' attività formativa realmente efficace. Parallelamente allo svolgimento dei corsi, sono state organizzate anche iniziative: presentazione di libri, incontri con intellettuali di altri paesi (invitati anche a tenere lezioni a tema), iniziative comuni con altre realtà politiche e culturali. Tutto ciò con l'obiettivo di poter ampliare gli orizzonti critici, cercando di analizzare la realtà da punti di vista diversi, mantenendo un'apertura costante a possibili collaborazioni con chi condivide i fini dell'Università Popolare Antonio Gramsci. Siamo orgogliosi del lavoro svolto fino ad ora, perché sappiamo quale sforzo considerevole sia, per noi e per i frequentatori dei corsi, mantenere un appuntamento fisso settimanale: tutti i mercoledì alle ore 18 ( con la sola l'eccezione della pausa estiva), nella sede di Via Goito 35/b, a Roma, messa a disposizione dall'ARCI. Pensiamo che la continuità sia un elemento di serietà, assolutamente necessario ed imprescindibile per portare avanti il lavoro intellettuale, nella teoria e nella pratica politica. Altro elemento arricchente ed importante dei corsi dell'Università Popolare è lo sviluppo del dibattito, durante o alla fine della lezione, perché consente ai relatori di calibrare la didattica anche sulle esigenze di chi partecipa al corso e, soprattutto, contribuisce a quello scambio di informazioni ed opinioni necessario per la formazione dell'Intellettuale Collettivo, ed Organico. Il fine è quello di comprendere, quanto meglio possibile, le complessità delle dinamiche dell'odierna organizzazione capitalistica del lavoro e di sostanziare una diversa visione condivisa del mondo, più razionale e giusta. Crediamo che oggi più che mai sia necessario portare avanti nel nostro piccolo una "battaglia delle idee" per non assumere, anche inconsapevolmente, l'ideologia delle classi dominanti, propagandata con tutti i possibili strumenti che essi hanno a disposizione.

Perché Popolare:

1) il nome "Università popolare" si ricollega a una bella tradizione del movimento operaio e popolare delle origini, a cui (come ci insegnava Pino Ferraris) la nostra attuale fase storica somiglia molto.
Unigramsci si rivolge a tutti quelli che credono che la formazione non finisca con le scuole o con i corsi aziendali e che hanno voglia di approfondire la conoscenza della realtà, anche se non sono attivi politicamente.
Nel rispetto della sua denominazione, ha prezzi molto popolari. Università popolare è fare cultura, formazione, discutere, non è uno strumento di guadagno. I relatori dei corsi non ricevono alcun compenso. Il costo delle iscrizioni è necessario a coprire le sole spese per il funzionamento della nostra attività.

2) noi (ri-)fonderemmo – quasi simbolicamente – una Università del Popolo come luogo di ricerca e formazione: questo nel momento stesso in cui la borghesia distrugge la sua Università, quella che avevamo cercato di democratizzare nel dopoguerra (e tanto più a cominciare dal '68) e nel momento stesso in cui la tutela del patrimonio culturale, materiale ed immateriale, è limitata alla semplice e stucchevole retorica del "petrolio nazionale".
Questo, ancora, mentre le già scarse risorse economiche vengono ulteriormente ridotte, condannando di fatto all'emarginazione sociale e privando di senso il lavoro intellettuale (primo fra tutti quello dei lavoratori e delle lavoratrici della scuola pubblica) ed il concetto stesso di risorsa ed attività culturale socialmente accettabile.

3) "Universitas" implica alcuni significati che rispecchiano i nostri intenti:

  • occuparsi praticamente di tutto (di tutto ciò che ci interesserà), ed in questo senso la forte diversificazione delle competenze e degli interessi disciplinari presenti in Unigramsci rappresentano un grande patrimonio da sviluppare ed accrescere;

  • legare la didattica alla ricerca, dando vita ai primi "nuclei di lavoro", costituiti in seminari a carattere permanente, dai quali potrebbero svilupparsi strutture più stabili e meglio definite dal punto di vista disciplinare.

4) In ultimo e non meno importante: il nome stesso di Università Popolare (UP), implica una attività che non si ripropone di cercare o rivendicare finanziamenti pubblici, intendendo al contempo mantenere sempre aperto il dialogo, favorendone i raccordi, sia con il comparto pubblico, con le Istituzioni rappresentative o con gli Enti e gli Istituti di ricerca.

Perché Gramsci:

1) È il richiamo ad un atteggiamento di ricerca caratterizzato da un chiaro e solido ancoraggio politico ed etico, aperto ed inclusivo (anche da parte di chi tra noi non si considera comunista);

2) È il richiamo a un pensatore il cui lavoro è stato studiato ed utilizzato in tutto il mondo, a cominciare dagli USA e dall'America Latina, e che ci sta particolarmente a cuore: insomma un segnale forte di internazionalità;

3) Con Gramsci infine, non viene scelto solo un nome, viene colto anche il senso più sostanziale della sua lezione: tenere duro nella sconfitta e, al tempo stesso, interrogarsi senza remore sulle ragioni vere e profonde del fallimento di un percorso politico.

Intitolare ad Antonio Gramsci il nostro progetto non vuole dunque essere né una scelta identitario-minoritaria, né un omaggio ad un presunto paradiso perduto. Ripartiamo da Gramsci, con umiltà e con una gran voglia di ragionare insieme tra generazioni, perché Gramsci si interrogava sulle ragioni di una sconfitta. È questo è quanto dobbiamo fare noi ora. Lo storico Guido Crainz si è chiesto: "Da dove sono usciti fuori gli anni Ottanta?" rispondendo poi: "Già c'erano, ma vi erano degli anticorpi che li contrastavano". Vero, ed aggiungiamo: anche gli anticorpi non erano poi così sani. Insomma, nessun rimpianto: l'atto umile di rimboccarsi le maniche e cominciare a lavorare al futuro.

Se vi abbiamo convinto con il nostro lavoro e le nostre idee speriamo di vedervi partecipare ai nostri corsi. Per comprendere meglio la nostra attività https://www.unigramsci.it/corsi-e-seminari/ o per proporre possibili collaborazioni, contattateci a posta@unigramsci.it o venite il mercoledì alle ore 18:00 di persona ad una delle nostre lezioni!

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